Sulla porta del tempio, dettata dal conte Lechi, era la bella epigrafe:
RITI SOLENNIPER L'INUMAZIONE DELLE OSSA DEI NOSTRI FRATELLI
CHE L'AUSTRIA RABBIAASSASSINÒ E SEPPELLÌ A GUISA DI BELVE
IN POCA TERRASCAVATA DALLE MANI STESSE DEI MISERI.
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DIO VINDICE E LIBERATORECHE NELLA TUA MISERICORDIA
BENEDICI AI POPOLI REDENTIACCOGLI LE PRECI E LE LACRIME DEI BRESCIANI
PER QUESTI MARTIRICHE NELL'AGONIA IMPLORAVANO QUELLA GIUSTIZIA
CHE CI DIEDE ALFINE UNA PATRIA.
MARTIRI DI BRESCIA
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Brescia nel 1836, colpita dal flagello del cholera, erigeva piamente nel suo cimitero un cenotafio comune, ove tutte sono ricordate le vittime del contagio; noi siamo sicuri che, non andrà molto, essa porrà una colonna votiva a commemorazione dei Martiri suoi. Frattanto con religioso sgomento qui trascriviamo i nomi che si sono potuti ricavare. Alle vittime ignote, che non hanno lasciato che un brano di cadavere irreconoscibile, e forse un'angoscia segreta in qualche umile cuore, provvegga la giustizia di Dio!
1. Albertani Angelo, di Brescia, massacrato.
2. Anderloni Faustino, id., d'anni 45, massacrato
3. Angeli Andrea, idem, d'anni 62, agricoltore, massacrato.
4. Apostoli Tommaso, idem, morto all'ospedale per ferita di bomba.
5. Archetti Domenico, idem.
6. Arrighini Federico, idem, morto per ferite.
7. Arrighini Rosa, idem, d'anni 30, cucitrice, ferita in sua casa, poi morta.
8. Baronio Pietro, idem, d'anni 40, cuoco, preso e fucilato in castello.
9. Bassi Pietro, idem, d'anni 15, preso e fucilato in castello.
10. Beccaguti Vincenzo, idem, d'anni 52, massacrato.
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