In tutto, la perdita dovrebbe ammontare in morti a 5 o 6 ufficiali e 480 uomini, in feriti a 10 o 12 ufficiali, e più che 430 uomini, avrò l'onore di comunicare a suo tempo la precisa distinta di queste perdite. Quella degli insorgenti non si può stimare; però si sono trovati in molti luoghi quantità di cadaveri.
Tutte le truppe, i loro ufficiali alla testa, hanno combattuto con straordinario valore, e il loro contegno merita la più grande riconoscenza.
Se questo lungo ed ostinato combattimento non trascorse senza eccessi in tali circostanze, ciò non si può evitare anche colle truppe meglio disciplinate.
Io mi darò somma cura di ristabilire nella città l'ordine e la legge, e non ritornerò colle mie truppe se non quando l'avrò consegnata al feld-maresciallo barone Appel, il quale deve entrare in Brescia al giorno 2 aprile. Tengo frattanto occupate le porte con forte guarnigione, e non lascio uscire alcuno per ottenere possibilmente l'arresto dei capi della rivolta.
In prova dello spirito che dominava nella città unisco alcuni proclami emanati dall'autorità(19).
B. HAYNAU.
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PROCLAMA.
Partite le Imperiali Regie truppe pel Ticino, la città di Brescia con baldanza insolente si mise in ribellione, usò violenze agli II. RR. Militari qui rimasti, imprigionandoli e maltrattandoli, si armò e ammise entro le sue mura masnade armate della provincia e fece tutti i preparativi ed una difesa ostinata contro l'I. R. Militare.
Invece che il terrore di un bombardamento l'avesse indotta di desistere dal suo procedere insensato e di ritornare al suo dovere, s'organizzò nella città la resistenza sotto la direzione d'un apposito - Comitato di pubblica difesa - e colla diffusione delle notizie le più assurde di sventure sofferte dall'armata imperiale, s'eccitò ad una perseveranza generale e pertinace.
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