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      Sono accorso per domare la città ribelle e di punirla per la ripetuta sua ribellione verso l'I. R. Governo.
      Non ostante la prolungazione di due ore chieste e da me accordata, il termine posto alla città per la sua resa a discrezione, non servì ad altro, che di vieppiù fortificare la difesa della città coll'erigere di nuove barricate, e il termine scorso fu annunziato con un generale suonar a stormo.
      Nulla di meno ritenni ancora per alcune ore gli ordini per l'assalto della città, nell'aspettativa che questa desistesse dal suo procedere insensato.
      Poichè dopo un breve bombardamento, fatto come avvertimento, non si eseguì ancora la sommissione, la città dopo una resistenza disperata fu presa d'assalto dalle valorose mie truppe.
      Eccitati dalla micidiale lotta nelle contrade alla più grande esacerbazione, nulla di meno essi non fecero sentire alla città tutti gli orrori di una presa d'assalto.
     
      SI PORTA A GENERALE COGNIZIONE:
     
      1.° Quattro ore dopo la pubblicazione di questo Proclama, tutte le armi e munizioni d'ogni sorta devono essere portate al Municipio, e consegnate all'I. R. Militare.
      2.° Dove scorso il termine accordato per l'impunita consegna delle armi, si trovassero, praticando visite domiciliarie, delle armi o munizione di qualunque sorta il loro proprietario, o se questo non venisse trovato, il proprietario della casa o il suo agente sarà fucilato.
      3.° Tutte le barricate sono tosto da levare, e il selciato deve essere rimesso come era prima, dove questo non succede sino oggi alle cinque ore di sera, e talmente che le traccie non sieno riconoscibili, le case private che vi confinano pagheranno una multa determinata.


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Il martirio di Brescia.
Narrazione documentata
di Felice Venosta
Editore Barbini Milano
1863 pagine 125

   





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