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      4.° Gli II. RR. stemmi sono da ricollocare entro 48 ore in tutti quei luoghi ove furono prima, dove ciò non sarà effettuato, subentrerà una multa corrispondente.
      5.° La città e provincia di Brescia pagherà una multa espiatoria di Sei milioni di Lire Austriache, le quali levate secondo lo scudo d'estimo, si verseranno in rate mensili di cinquecento mila lire austriache, cioè la prima rata col primo maggio di quest'anno, la seconda col primo giugno e così avanti sino all'ultima, scadente col primo aprile 1850.
      6.° Per quegli II. RR. Militari, che in questa lotta contro gl'insorgenti traditori furono feriti, come anche per gli orfani dei rimasti sul campo, la città di Brescia pagherà Trecento mila lire austriache, pagabili in tre rate eguali, una coll'ultimo aprile, l'altra coll'ultimo maggio e la terza coll'ultimo giugno di quest'anno.
      7.° Inoltre tutti i detrimenti sofferti dalle locali Casse militari e pubbliche durante e in causa di questa ribellione, sono da restituirsi e soddisfarsi dietro la precisa evaluazione.
     
     
     
      NOTE:
     
      (1) Dal libro di quest'autore attingemmo varie ad interessanti notizie sui fatti bresciani.
      (2) Il vero podestà di Brescia, l'Averoldi, era fuggito per scansare l'arresto ordinato da Haynau in conseguenza della scoperta del magazzino di vestimenti militari sopra citato.
      (3) Narra il Cassola che di quel sacrificio venne il Zambelli giustamente ricompensato, perché il Montecucoli, conscio del suo fedele attaccamento al paterno regime di casa d'Austria, gli conferiva il posto di amministratore dei Luoghi Pii.


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Il martirio di Brescia.
Narrazione documentata
di Felice Venosta
Editore Barbini Milano
1863 pagine 125

   





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