I sospetti, le tendenze, le ambizioni, le ingorde bramosie, le speranze agitarono gli animi di tutti, e fecero pendere in sospeso lo scopo precipuo, essenzialissimo, vitale, che tutti in lor cuore volevano attuato, fiaccamente aiutandolo.
II.
Carlo Alberto, all'esempio di Pio IX, aveva innalzato lo stendardo italiano, ogni suo decreto aveva diretto al bene della parte d'Italia che era da lui governata. Postosi su d'una tal via non poteva egli, senza smentire i propri atti, non aderire alle brame dei suoi popoli, che lo spingevano ad accorrere al soccorso dei Lombardo-Veneti. Sia per impulso altrui, sia per quello del proprio cuore, fatto stà che il giorno 23 emanava il seguente proclama:
Popoli della Lombardia e della Venezia!
I destini d'Italia si maturano; sorti più felici arridono agl'intrepidi difensori di conculcati diritti.
Per amore di stirpe, per intelligenza di tempi, per comunanza di voti, Noi ci associammo primi a quell'unanime ammirazione che vi tributa l'Italia.
Popoli della Lombardia e della Venezia! Le nostre armi che già si concentravano sulla vostra frontiera quando voi anticipaste la liberazione della gloriosa Milano, vengono ora a porgervi nelle ulteriori prove quell'aiuto che il fratello aspetta dal fratello, dall'amico l'amico.
Seconderemo i vostri giusti desiderii, fidando in Dio, che è visibilmente con Noi, di quel Dio, che ha dato all'Italia Pio IX, di quel Dio, che con maravigliosi impulsi pose l'Italia in grado di fare da sè.
E per viemmeglio dimostrare con segni esteriori il sentimento dell'unione italiana, vogliamo che le nostre truppe entrando nel territorio della Lombardia e della Venezia portino lo scudo di Savoia sovrapposto alla bandiera tricolore italiana.
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