Ubbriacatisi in un'osteria alle Colombare, uccisone l'oste e la moglie, ed arsa la casa, il Duodo spediva i cacciatori verso Casale per assalire i nostri di fronte e di fianco; il molto vino perņ, che questi avevano tracannato, offuscava loro siffattamente gli occhi che stentavano a raccapezzare la strada. Il grosso del corpo egli spingeva direttamente per la via dell'argine. Tutto era silenzio e tenebra; le ruote dei carri erano fasciate di stoppa. Gli Austriaci sorprendevano, immerso nel sonno, un giovinetto reggiano, sentinella avanzata; uccisala a colpi di baionetta, scavalcavano la prima serraglia composta provvisoriamente d'alberi incrocicchiati; e i nostri, a difesa di quel punto, sorpresi e cōlti da spavento si davano a precipitosa fuga, avvisando il campo del giungere del nemico con grida smodate.
Scoccavano allora le quattro del mattino. Un falso allarme nella notte aveva tutti desti; epperņ tutti erano pronti a battaglia. Fontana, disceso in fretta nella strada, minacciava di morte chi alzasse grido, o battesse i tamburi; e provvedeva celeramente alla difesa. Poneva una compagnia di fanti con due cannoni sulla sponda destra del Mincio, ordinando al capitano Cremonini di prendere l'inimico di fianco. Disponeva tre centurie nel camposanto, che sta sulla via di Casale. Difilava dal ponte levatoio sino alla chiesa, che č in fondo al borgo, una riscossa di trecento uomini tra volontari, stanziali e soldati a cavallo. Traeva seco trecentosessanta civili, i bersaglieri mantovani e due pezzi d'artiglieria sull'argine della riva sinistra.
| |
Colombare Duodo Casale Austriaci Mincio Cremonini Casale
|