Il generale Durando ne aveva una lunghissima dal Cadore alla Foce e colle poche sue truppe. Laonde dava soltanto quelle disposizioni che avessero potuto, non gią respingere, ritardare almeno le operazioni di un nemico abile e forte. Il Nugent esitava qualche giorno in Conegliano e in Oderzo; distaccava armati a Ceneda, a Serravalle, e spingeva nodi dei suoi sino a Mel sulla Piave; finalmente, udendo come i Romani si avanzassero, cacciava un grosso corpo tra Belluno e Feltre, dirigeva tremila uomini sulla prima cittą senza incontrare opposizione, e faceva lo stesso sull'altra che, senza condizione veruna, pur gli apriva le porte. Durando ripiegava su Bassano affine di asserragliare la valle del Brenta; e siccome il nemico, perseguendolo da Feltre, non aveva che due strade, quella di Primolano e l'altra di Pederoba, poneva mille e duecento uomini nel primo paese, ritenendosi seco tremila; l'altro era custodito dai Romani di Ferrari, il quale era in Montebelluna e in Narvesa col principale nerbo.
Nugent, che aveva frastagliate le sue schiere pei paesi rioccupati, mandava quattromila nelle due strade. In Pederoba fu breve la resistenza; le truppe ripiegarono sopra Cornuda, ove Ferrari si recava sollecitamente con tremila uomini. Le truppe di Nugent attaccava quel generale la sera dell'8 maggio; e le milizie civili, comechč nuove alla guerra, resistevano intrepide al tempestare delle bombe e dei razzi e all'impeto della cavalleria. La notte poneva fine al combattimento; ma l'alba appariva appena, che gli Austriaci lo riaccendevano; e i nostri lo sostenevano con maraviglioso ardire.
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