Zucchi era ora troppo vecchio per comprendere i nostri tempi; egli, quantunque la città avesse una discreta guarnigione e munizioni di bocca e di guerra, preparò il meglio che seppe la sua uscita; e saputa la caduta di Vicenza, di Padova e di Treviso, chiedette vilmente di capitolare. Il colonnello Kerpan sottoscriveva i capitoli che se gli presentarono, l'ultimo de' quali non ridonda certo a gloria dello Zucchi.
Le varie capitolazioni avevano tolte molte migliaia di soldati dal campo. La viltà e i rei maneggi facevano disertare parecchie centurie di Modenesi da Bozzolo, da Marcaria, ove la legione comandata dal maggiore Fontana erasi recata da Governolo, Sacchetta e Sustinente, per difendere la linea dell'Oglio abbandonata dai Toscani. Una lettera di re Ferdinando richiamava in quel frattempo in Napoli il 10.° reggimento di linea, che aveva valorosamente combattuto nelle giornate 13, 29 e 30 maggio a San Silvestro, Montanara, Curtatone, le Grazie e Goito, coll'ordine al colonnello Rodriguez di far tosto rientrare le truppe; e a tutti quelli che non retrocedessero, sarebbero confiscati i beni e preso in ostaggio il capo della famiglia. Partirono i Napoletani da Goito la sera del 29 giugno, lasciando cotesto addio a' loro fratelli d'armi:
Compagni ne' disagi e ne' pericoli, noi abbiamo partecipato all'onore delle vostre vittorie. Legati da sì sacrosanti nodi, sanzionati dal battesimo del fuoco, voi soli potete sentire interesse della nostra posizione. Addio, fratelli Piemontesi!
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