I Piemontesi erano in numero di 5,000. Il generale austriaco rassegnava almeno 12,000 uomini. Questi non seppe trarre partito di tale vantaggio dinanzi la intrepidezza de' nostri; e sul far della sera, i suoi, bersagliati su tutti i punti, dovettero gittarsi una parte verso Incanale sulla riva dritta dell'Adige, e l'altra al di là di Caprino. Cotesta azione, gloriosissima pel generale di Sonnaz, che la diresse, e pei reggimenti che vi presero parte, ricorda le stesse prove di valore delle schiere repubblicane di Francia nella memorabile giornata del dì 14 gennaio 1797.
Comechè vincitori, le condizioni di guerra non si mutavano punto per noi. Il de Sonnaz, vedendosi intorno forze cotanto inferiori, e temendo un attaccò nell'indomani, previde che le sue schiere, stanche ed affrante, sarebbero di leggieri rotte e sforzate. Egli ritiravasi sur Affi e Cavaglione per Pastrengo e Bussolengo, scegliendo a sua stanza Sandrà per ivi attendere gli ordini. E ben per lui e per le sue truppe. Imperciocchè, nella sera del dì 22, Radetzky faceva partire da Verona due divisioni capitanate dai generali d'Aspre e Wratislaw per assalire il nostro campo. Moveva altresì una brigata per Santa Giustina, per ingannare i nostri sulle sue vere intenzioni, ed un'altra spedivane dalle vicinanze di Legnago per piombare su Villafranca e Custoza e riunirsi al corpo di un esercito venuto di Verona. Il cielo cospirava per noi. Una pioggia ruinosa rallentando la marcia nemica, ci salvò da un'improvviso attacco notturno.
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