Dato in Firenze il 28 aprile 1859.
Cav. Ubaldino Peruzzi
Avv. Vincenzo Malenchini
Magg. Alessandro Danzini
Per cui nella chiesa di Santa Croce, il Panteon di Firenze - ove i suoi pił grandi uomini riposano fra la pubblica venerazione, - il 29 maggio 1859 celebrossi solenne festa; e il popolo, accorso in gran folla, rese solenni onori di preci e di pianto ai morti per la patria. "Il tempio era adorno, scrive il Vannucci, come si addiceva alla santa commemorazione. Nel mezzo era il catafalco a tre ripiani coperto di nero, tranne la parte superiore in cui eran dipinti dal Sanesi i fatti di Curtatone e di Montanara. Al disopra, l'urna con immensa ghirlanda tricolore. Nel primo imbasamento quattro grandi candelabri, e in terra quattro gruppi di fucili corrispondenti agli angoli: poi tamburi, palle e pistole da tutti i lati, e due cannoni dalla parte riguardante l'ingresso. Nel secondo ripiano altri quattro candelabri, e nelle quattro colonne coperte di nero, cartelli con iscrizioni, intrecciate di bandiere e coronati di alloro. Bandiere anche ai trofei dei fucili e ai candelabri. Fra il catafalco e l'altar maggiore era la statua d'Italia del Cambi, a mani alzate, con due corone nell'atto di offrirle a Dio. Alto tra la statua e il tumulo una bandiera pendente, a stendardo, nera, con iscrizioni bianche. Le due tavole di bronzo coi nomi dei morti erano piene di corone d'alloro, di bandiere e trofei. Bandiere ad ogni arco e a ogni capitello della navata principale. Le iscrizioni composte da Luigi Muzzi ricordavano eloquentemente la storia dei prodi caduti a difesa d'Italia e la venerazione che loro si deve.
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