La festa riuscì splendidissima come conveniva alla santità dell'idea e degli affetti a cui era dedicata. Belle le armonie musicali dirette dai nostri più valorosi maestri: eloquenti, pie e generose le parole dette del canonico Novelli. Tutti gli astanti ne rimasero profondamente commossi, e da questa mesta cerimonia trassero eccitamento e forza alle nuove battaglie che allora preparavansi contro quel medesimo nemico di cui furon vittima i morti del 29 maggio."
FINE
NOTE:
(1) Giacinta Luchinati di Genova, a mo' d'esempio, era caporale nella legione universitaria di Roma, e combattè in più luoghi coraggiosamente. Giulia Modena portava il vessillo dei volontari della Venezia, che sempre difese. Anco le madri distaccarono senza dolore dal petto i propri figli. Un esule romagnolo, appena scoppiata la guerra, scrisse alla vecchia madre che tornerebbe ad abbracciarla e che quindi andrebbe tosto a combattere l'abborrito Austriaco. La povera madre temette la propria tenerezza, e rispose al figliuolo: "Ti ho desiderato tanti anni per rivederti prima di morire: ma se tu venissi adesso come potrei aver la forza di lasciarti partire? Va, combatti per la patria. Se muori per lei ci rivedremo presto in cielo. Dio mi terrà conto del sacrifizio." Un'altra madre, la signora Danzetta di Perugia, mandò i suoi due figli al campo, e quando seppe che uno era morto combattendo a Cornuda disse: Spero che l'altro non sarà fuggito."
(2) Fu il creatore del corpo del bersaglieri; egli morì in Crimea.
(3) Siamo dolenti di non aver potuto raccogliere i nomi dei volontari di Genova, nè di altre città che caddero nella guerra dell'indipendenza.
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