Pagina (39/993)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Scusi, perché mi fa questa domanda?
      - Perché abbiamo scommesso d'indovinare quel che avrebbe suonato stassera -.
      La donna sorrise, inchinò il capo, e incominciò a suonare la Bella Elena.
      - Signori, - disse Assanti voltandosi verso i suoi amici, che rimanevano mogi e ingrulliti, - avete perduto -.
      Infatti sembrava impossibile che una donna potesse restare così bene nei gangheri dopo avere udito tutto quel che si era detto nella sala dei fumatori; e, cosa strana, un po' per la novità della cosa, un po' per obbligo di cortesia, Assanti, discorrendo con la Dal Colle di musica e d'altro, avea osservato come più d'una volta cane e gatta si fossero trovati d'accordo, sicché il discorso era andato per le lunghe, e gli amici, ad uno ad uno, se l'erano sgattaiolata. - Non ha udito nulla! - pensava Assanti.
      Ad un tratto, quando furono soli, cambiando improvvisamente accento e maniere, la Dal Colle domandò, puntandogli contro quegli occhi indiavolati:
      - È contento che gli abbia fatto vincere la scommessa, mio signor nemico? -
      Egli s'inchinò e stette coraggiosamente ad aspettar l'assalto.
      - Perché ci facciamo la guerra? - riprese ella con un altro tono di voce.
      - Perché ella mi faceva paura.
      - Oh! oh! eccoci in piena galanteria! Ebbene, mio bel cavaliere, quando mi salterà in capo di vendicarmi ne incaricherò voi stesso. Ma francamente, non sarebbe stato meglio che fossimo andati d'accordo fin da principio?
      - Facciamo la pace allora.
      - Adesso è troppo tardi.
      - Perché?
      - Perché, perché... - disse alzandosi, - prima di tutto perché ora vi detesto - e poi perché fra due o tre settimane partirò.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





Bella Elena Assanti Assanti Dal Colle Assanti Dal Colle