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      Ella senza vederli ne sentiva la fiamma, non osava levare i suoi, e il riso le moriva sulle labbra; non aveva la forza di ritirare le mani ad ogni nuovo tentativo che faceva, quasi il suono di quelle parole le addormentasse vagamente in un sonno dolcissimo l'anima e la coscienza, la facesse entrare in un'estasi angosciosa; Polidori non poteva saziarsi di ammirarla in quell'atteggiamento, abbandonata su di se stessa, colle braccia inerti, la fronte china e il petto anelante, e infine esclamò con uno slancio di passione, stendendo le braccia convulse:
      - Come siete bella, Maria, e come vi amo! -
      Ella si rizzò di botto, seria e rigida, quasi sentisse dirselo per la prima volta.
      - Voi lo sapete che vi amo tanto! da tanto tempo! - ripeteva lui.
      Ella non rispondeva; curvando all'indietro tutta la persona, e a testa bassa, in atteggiamento sospettoso, colle sopracciglia aggrottate, agitando macchinalmente le mani, come se cercasse farsene schermo contro qualche cosa, colle labbra pallide e serrate. Ad un tratto, levando gli occhi sul viso sconvolto di lui, incontrando quegli occhi, mise un strido soffocato, e si arretrò sino all'ingresso di quella specie di monumento sepolcrale, bianca di terrore, difendendosi colle braccia stese da quella passione che l'atterriva ora che vedeva cosa fosse, guardandola in faccia per la prima volta, balbettando:
      - Signore!... signore!... -
      Egli ripeteva fuori di sé, supplichevole, in un'implorazione affascinante di delirio e d'amore:
      - Maria! Maria!...
      - No! - ripeteva costei smarrita, - no!


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





Polidori Maria