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      E poi ci sarebbe stato l'altro guaio, di vedersi nascere i nipoti zoppi.
      - Tu ci hai a pensare - ripeteva al suo ragazzo. - Pensa che il pane è scarso, e che i figliuoli vengono presto -.
      Poi, il giorno di Santa Brigida, verso sera, Santo aveva incontrato a caso la Rossa, la quale coglieva asparagi lungo il sentiero, e arrossì al vederlo, quasi non lo sapesse che doveva passare di là nel tornare al paese, mentre lasciava ricadere il lembo della sottana che teneva rimboccata alla cintura per andar carponi in mezzo ai fichidindia. Il giovane la guardava, rosso in viso anche lui, e senza dir nulla. Infine si mise a ciarlare che aveva terminata la settimana, e se ne andava a casa. - Non avete a dirmi nulla pel paese, comare Nena? Comandate.
      - Se andassi a vendere gli asparagi verrei con voi, e si farebbe la strada insieme - disse la Rossa. E come egli, ingrullito, rispondeva di sì col capo, di sì: ella aggiunse, col mento sul petto che faceva l'onda:
      - Ma voi non mi vorreste, ché le donne sono impicci.
      - Io vi porterei sulle braccia, comare Nena, vi porterei -.
      Allora comare Nena si mise a masticare la cocca del fazzoletto rosso che aveva in testa. E compare Santo non sapeva che dire nemmen lui; e la guardava, e si passava le bisacce da una spalla all'altra, quasi non trovasse il verso. La nepitella e il ramerino facevano festa, e la costa del monte, lassù fra i fichidindia, era tutta rossa del tramonto. - Ora andatevene, - gli diceva Nena, - andatevene, che è tardi -. E poi si metteva ad ascoltare le cinciallegre che facevano gazzara.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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