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      Che non mi volete bene? Ditelo, sì o no! -
      Ella stavolta si lascia prendere la mano, senza rispondere, e quando Brasi le chiese che gli restituisse il bacio, ella glielo diede, rossa di una cosa che non era vergogna soltanto.
      - Che non ne avete avuti mai? - domandava Brasi ridendo. - O bella! siete tutta tremante come se avessi detto di ammazzarvi.
      - Sì, vi voglio bene anch'io - rispose lei; - e mi struggevo di dirvelo. Se tremo ancora non ci badate. È stata per la paura del vino.
      - O guarda! anche voi? E da quando! Perché non me lo avete detto?
      - Da quando s'è parlato che eravamo fatti l'uno per l'altro.
      - Ah! - disse Brasi, grattandosi il capo. - Andiamo di sopra, che può venire il padrone -.
      Lucia era tutta contenta dopo quel bacio, e le sembrava che Brasi le avesse suggellato sulla bocca la promessa di sposarla. Ma lui non ne parlava neppure, e se la ragazza gli toccava quel tasto, rispondeva:
      - Che premura hai? Poi è inutile mettersi il giogo sul collo, quando possiamo stare insieme come se fossimo maritati.
      - No, non è lo stesso. Ora voi state per conto vostro ed io per conto mio; ma quando ci sposeremo, saremo una cosa sola.
      - Una bella cosa saremo! Poi non siamo fatti della stessa pasta. Pazienza, se tu avessi un po' di dote!
      - Ah! che cuore nero avete voi! No! Voi non mi avete voluto bene mai!
      - Sì, che ve n'ho voluto. E son qui tutto per voi; ma senza parlar di quella cosa.
      - No! Non ne mangio di quel pane! lasciatemi stare, e non mi guardate più! -
      Ora lo sapeva com'erano fatti gli uomini.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
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