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      Ma questa gli passò accanto sotto il portico senza vederlo nemmeno, e il cocchiere, impellicciato sino al naso, gli andava quasi addosso coi cavalli, senza dir: - ehi! -
      Sandrino tornò mogio mogio in via Filodrammatici, donde le ragazze uscivano in frotta, e la Irma strapazzava per bene il suo banchiere che non l'aveva aspettata come al solito sotto il portico dell'Accademia. Olga veniva l'ultima, lemme lemme, col suo scialletto bianco che metteva freddo a vederlo, e un bel mazzo di rose sotto il naso.
      - Vedi come la Irma sa farsi aspettare? - disse a Sandro. - Ed è un signore con cavalli e carrozza! -
      Sandrino pretendeva invece che gli dicesse chi le aveva date quelle rose. Ma ella non volle dirglielo. Poi gli inventò che gliele aveva regalate la Bionda.
      - Vengono da Genova, - osservò. - E costan molto! -
      In questa li raggiunse una carrozza, all'angolo di via Torino, e il signore delle poltrone si affacciò allo sportello per buttare un bacio alla ragazza. Sandrino gridava e sacramentava che voleva correr dietro al legno. Ma lei lo trattenne per le falde del soprabito un po' malandato, sicché Sandrino si chetò subito.
      - Perché hanno dei denari!... Ma Dio Madonna!...
      - Se mi accompagni per far di queste scene preferisco andarmene tutta sola, - disse lei.
      - Lo so che sei già stufa! Se sei stufa, dimmelo che me ne vado! -
      Ella non rispondeva, a capo chino, dimenando i fianchi, talché Sandrino si ammansò da lì a poco. Quando era colla Olga non sentiva né il freddo, né la stanchezza, e l'avrebbe accompagnata in capo al mondo.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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