Il moribondo nel punto di comparire al giudizio di Dio, biascicò: - La roba a chi tocca -. E se ne andò in santa pace.
Quanto all'Olga la cacciarono fuori a pedate, e Sandrino giurò che voleva tenerle gli occhi addosso anche se si mutava di camicia, per impedirle di portar via la roba della sua Mariettina. Lei, sulle scale, gridava che il vecchio ladro gli aveva rubata la gioventù, e voleva litigare e dir tutte le porcherie di quella casa. Ma Sandrino, trattenendo la moglie per le sottane l'accarezzava e le diceva: - Non dar retta! Lasciala sgolare! Sai che donnaccia! Non ti guastare il sangue per colei! Ora vogliamo stare allegri -.
SEMPLICE STORIA
Balestra era arrivato da poco al reggimento, insaccato nel cappotto; Femia stava bambinaia in via Cusani: così incontravansi spesso in piazza Castello, davanti alla banda, Femia leticando coi bambini della padrona, lui perso nella baraonda di Milano, e pensando al suo paese, colla mano sulla daga. Un bel giorno finirono col mettersi a sedere allato, sotto i castagni d'India in fiore, e scambiarono qualche parola intorno alla folla che vi era quella domenica, ai bambini della Femia i quali le davano di quelle paure col tramvai lì vicino. Carletto l'altro giorno s'era ammaccato il naso cadendo lungo disteso. - Ella baciava il fanciullo che non voleva saperne, e strillava. - Quando si è soli al mondo ci si attacca anche alle pietre. - Tale e quale come lui! Al reggimento non aveva né amici né parenti.
Da principio non si capivano; perché Balestra era di quelle parti là del Mezzogiorno dove parlano che Dio sa come facciano ad intendersi.
| |
Dio Olga Sandrino Mariettina Sandrino Femia Cusani Castello Femia Milano India Femia Balestra Mezzogiorno Dio
|