- E se vi pigliassimo per forza? - Allora si guardarono intorno per la campagna, dove non si vedeva anima viva.
- O il suo amoroso - disse il Pigna per mutar discorso - o il suo amoroso come va che l'ha lasciata partire?
- Io non ne ho - rispose lei.
- Davvero? Così bella!
- No, che non son bella.
- Andiamo, via! E il Pigna si mise in galanteria, coi pollici nel giro del panciotto. - Perdio! se era bella! Con quegli occhi, e quella bocca, e con questo, e con quest'altro! - Lasciatemi passare - diceva ella ridendo sottonaso, con gli occhi bassi.
- Un bacio almeno, cos'è un bacio? Un bacio almeno poteva lasciarselo dare, per suggellare l'amicizia. Tanto, cominciava a farsi buio, e nessuno li vedeva. - Ella si schermiva, col gomito alto. - Corpo! che prospettiva - Il Pigna se la mangiava con gli occhi, di sotto il braccio alzato. Allora ella gli si piantò in faccia, minacciandolo di sbattergli il paniere sul muso.
- Fate pure! picchiate sinché volete. Da voi mi farà piacere! - Lasciatemi andare, o chiamo gente! - Egli balbettava, con la faccia accesa: - Lasciatevelo dare, che nessun ci sente -. Gli altri due si scompisciavano dalle risa. Infine la ragazza, come le si stringevano addosso, si mise a picchiare sul sodo, metà seria metà ridendo, su questo e su quello, come cadeva. Poi si diede a correre con le sottane alte.
- Ah! lo vuoi per forza! lo vuoi per forza! - gridava il Pigna ansante, correndole dietro.
E la raggiunse col fiato grosso, cacciandole una manaccia sulla bocca. Così si acciuffarono e andavano sbatacchiandosi qua e là. La ragazza furibonda mordeva, graffiava, sparava calci.
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Pigna Pigna Pigna Pigna
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