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      Ma Nanni non sapeva nulla, com'è vero Dio. Non s'erano più visti... Potevano andare loro stessi, a vedere lì nella cava delle pietre, vicino al casolare, giù dal ponticello...
      Così Grazia andò in galera, ma loro se la cavarono colla sola paura della forca, il Zanno e l'aiutante. Però il Zanno fece voto a Dio e al Cristo di Spaccaforno che giovani non ne voleva più alla cintola, com'è vero Gesù Sacramentato!
      Nanni girò ancora un po' di qua e di là, finché spinto dalla fame tornò a Primosole, dove almeno ci aveva qualcuno. Trovò che suo padre era sotto terra, e l'Orbo guidava lui la chiatta, asciutto come un osso.
      Giusto c'era Filomena, che cominciava a farsi vecchia, e nessuno la voleva per quella storia di don Tinu e gli altri sdruccioloni che si erano scoperti dopo; la Filomena adesso gli diceva ogni volta:
      - Io ci ho la mia roba, grazie a Dio, e il marito che volessi prendere starebbe come un principe -.
      L'Orbo, che faceva da mezzano per un bicchier di vino, aiutava:
      - L'ho vista io con questi occhi.
      - Per me, - rispose alfine Nanni, - se voi siete contenta, sono contento io pure -.
      E si fece il nido come un gufo. Di correre il mondo ne aveva abbastanza ora, e badava a mangiare e bere colla moglie e gli avventori, che tenevano allegra la casa e lasciavano dei soldi nel cassetto. Ogni tanto gli portavano la notizia:
      - Sapete, zio Giovanni? vostro fratello gli è successo un accidente -. Oppure:
      - Gnà Benedetta, vostra sorella, ha avuto un altro maschio -.
      Tale e quale come suo padre, che aveva messo radici a Primosole, dopo che era rimasto zoppo, e venivano a dirgli sin lì quel che succedeva al mondo di qua e di là.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
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