Infine, non potendo altro, ne cavarono tre numeri pel lotto. Tutti li giocarono, ma nessuno ci prese un soldo.
ARTISTI DA STRAPAZZO
Su tutte le cantonate immensi cartelloni a tre colori annunziavano:
CAFFÈ-CONCERTO NAZIONALE
QUESTA SERA
DEBUTTO DI MADAMIGELLA EDVIGE
GRAN SUCCESSO DEL GIORNO
SENZA AUMENTO SUL PREZZO DELLE CONSUMAZIONI
I pochi avventori mattutini del “Caffè-Concerto Nazionale”, già avvezzi ai grandi successi, non degnavano neppure di un'occhiata il lenzuolo bianco, verde e rosso, sciorinato dietro il banco, sul capo della padrona, la quale stava discutendo con una ragazza alta e magra, che la supplicava a voce bassa, in atteggiamento umile, infagottata nella cappa lisa. In un canto il lavapiatti sbracciato scopava un tavolone che la sera faceva da palco, parato a drappelloni bianchi, verdi e rossi; ornato di corone d'alloro di carta, che pendevano malinconiche.
La padrona scrollava il capo ostinatamente, stringendosi nelle spalle. L'altra insisteva sempre a mani giunte, facendosi rossa, quasi piangendo. Infine, come entrò un forestiero stracco a bere un moka da venti centesimi, col naso sul giornale del giorno innanzi, la ragazza si rassegnò ad intascare i pochi soldi che la padrona le contava ad uno ad uno sul marmo, con un fare d'elemosina.
Alle otto in punto di sera, accesi i lumi del pianoforte, il maestro, un giovanotto allampanato sotto una gran barba e uno zazzerone che se lo mangiavano, dopo un grande inchino alla sala quasi vuota, incominciò timidamente una ouverture di propria fabbrica, mentre il “Caffè-Concerto Nazionale” andavasi popolando a poco a poco.
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