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      Però vorrei sapere chi è quel boia che vi ha messo in questo mestiere, senza voce come siete!
      - La voce ce l'avevo. Fui ammalata tanto tempo e d'allora in poi, in principio dell'inverno ci ho sempre come una spina qui...
      - Ah! ah! Peccato! Alle volte, vedete, succedono di queste cose che si farebbe scendere gli dei del cielo!... -
      In fondo, del cuore ce ne aveva anche lui, sotto la pelliccia, e sapendo che era a spasso cercava di consolarla come poteva.
      - Bisogna farsi animo, mia cara amica. Cent'anni di malinconia non ci danno una sola giornata buona. E poi son cose che abbiamo passate tutti quanti. La va così, per noi altri artisti. Oggi fame, domani fama! Non parlo per me, ché non posso lagnarmi, grazie a Dio! M'hanno sempre voluto bene da per tutto! Guardate questo anello di brillanti! E queste catenelle d'oro, oro di ventiquattro carati, garantito! Ma ogni santo ha la sua festa. Vedrete che verrà la vostra festa, anche per voi! -
      Chiacchierava, chiacchierava, con una certa bonomia che gli veniva in quel momento dallo stomaco pieno, dalla pelliccia calda, dal bicchierino di cognac, e anche dalla vicinanza di quella giovane simpatica, che sentiva tremare di freddo sotto il suo braccio, nella via deserta. - Vedrete che verrà la vostra festa. Bisogna tentare un'altra volta; in un'altra piazza, ben inteso! Peccato che non abbiate voce! Avete provato se vi vanno le canzonette allegre? Per quelle si fa anche a meno della voce. Ma occorrono altri requisiti: del tupé, l'occhio ardito, i fianchi sciolti.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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