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      Dovresti metterti in mezzo. S'è quistione di soldi, si può aggiustarsi. Non ho mai fatto questione di quattrini per l'arte. Ma bisogna concludere subito. Sì o no! Ho delle offerte magnifiche per l'estero. Domattina devo dare una risposta -.
      Poi tornò al suo posto trionfante, facendosi largo nella folla. - Ah! ah! ve lo dicevo io! Ora tornano a pregarmi! Mi hanno offerto carta bianca. Hanno bisogno di me per fare andare la baracca! -
      Il basso gongolava, come se si fosse trattato di lui, picchiava sul tavolino per ordinare altra birra. - Ogni conoscente che entrava nel Caffè lo invitava a prendere qualche cosa, facendo segno coll'ombrello, chiamando ad alta voce. - Tienti sulla tua, sai, Gennaroni! Fatti tirar le orecchie, prima di dir di sì! - L'altro scrollava il capo, minaccioso, come a dire: - Vedrete! vedrete! - Poi si alzava in piedi e faceva le presentazioni in regola: - Romolo Silvani, primo ballerino. - Augusto Baracconi, primo tenore assoluto, e suo fratello. - Ernesto Lupi, distinto pittore. - Fiasco completo, amici miei! Peccato che siate venuti tardi! - Essi, per cortesia, tornavano a pregarlo che narrasse. Ma Baracconi fratello stava col naso nel bicchiere, tutto intento a godersi il trattamento; Lupi disegnava delle caricature sul marmo del tavolino; il tenore diceva roba da chiodi di un collega sottovoce con Marangoni, e Silvani, dall'altro lato, domandava se quella bella giovane appartenesse all'amico Gennaroni, lisciandosi i baffettini neri come la pece, accarezzando la chioma inanellata, componendo la faccetta incartapecorita a un risolino seduttore.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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