.. Ma vedo che siete un galantuomo, e non voglio che a casa vostra o a casa mia abbiano a piangere per quella donnaccia lì... che, guardate! non val niente più di questo qui! -
E abbrancatosi il cappelluccio lo buttò a terra con disprezzo e vi sputò sopra.
Allora si spalancò di botto il finestrino della fruttivendola, e ne schizzò fuori un getto d'improperi.
- Il molto che valete voi! brutto nano pezzente che siete! e mi fate stomaco!
- Lasciatela dire, don Giuseppe, - rispose calmo il Mendola, fermando pel braccio il Resca che non si moveva neppure. - Lasciate parlare donna Concettina che è in collera, e non si rammenta più che allora non mi diceva tutte queste parolacce, quando mi faceva venire qui di notte, al tempo di suo marito il Grosso, buon'anima! qui, dove posiamo i piedi adesso!
- A te? bugiardo infame!
- Sì, a me. E il tuo innamorato qui presente, adesso, lo vedi? crede più alle mie parole anziché ai tuoi giuramenti.
- Finiamola! - interruppe il Resca. - Sangue di... finiamola!
- Avete ragione; è tempo di finirla, - disse il Mendola. E senza dar retta a donna Concettina che lo colmava di villanie, soggiunse:
- Buona sera, e arrivederci, don Giuseppe. Tanto piacere della vostra conoscenza. E scusate qualche parola, se mai.
- Aspettate, vengo con voi.
- Ah, capisco! Anch'io, ai miei tempi, mi sarei fatto ammazzare per colei, s'ella mi avesse detto che adesso c'è il sole fuori. Ma le chiacchiere non servono. Sono ai vostri comandi, don Giuseppe. Quando volete voi.
- Domani.
- Va bene, domani.
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