Intanto che Mendola, il Biondo e due altri amici entravano nel magazzino, il Pizzolato affacciò il capo fra i battenti e disse:
- Li ci avete tutto -. E chiuse l'uscio.
Successero alcuni minuti di silenzio. Poi uno scalpiccìo dentro il magazzino, dei salti sul battuto, delle esclamazioni brevi e secche. Infine uno degli amici fece capolino.
- Tutti e due, - rispose alla domanda ch'era negli occhi del Pizzolato.
- Badate ai fatti vostri, voialtri! - minacciò costui, rivolto ai ragazzacci che levavano il capo curiosi.
Primo uscì Mendola, piegato in due, colla faccia più incartapecorita ancora; e dopo venne il Biondo, smorto in viso, sorretto per le ascelle da due amici.
- Gli avete fatto quello che occorreva? - domandò loro il Pizzolato.
- Sissignore, a tutti e due. Pericolo non ce n'è.
- Voialtri tornate dentro a lavorare! - ordinò il Pizzolato colla voce di cappone ai giovani del magazzino. - E se mai, non avete visto niente! -
All'ospedale volevano sapere dal Biondo un mondo di cose: chi era stato, come, e quando. Il Mendola, appunto per evitare tutte quelle noie, si faceva curare di nascosto dagli amici, in un bugigattolo. Ma anche il Biondo “aveva dello stomaco”, e se ne stava apposta col naso contro il muro, per non essere seccato. - È stato un accidente, lavorando da sellaio. Avevo il punteruolo in mano, così... Va bene; fatemi mettere in prigione, ma non posso dir altro -. Giudice e carabinieri rimasero a denti asciutti. Quando donna Concettina mandò la vecchia, per vedere come stava, il Biondo tornò a dire le stesse cose, senza nemmeno voltare il capo:
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