... Guarda che ti rendo la pariglia!... - egli si stringeva nelle spalle, per tutta risposta.
Poi, allorché s'incontrarono di nuovo, era passato tanto tempo! tanto tempo! e tante vicende! Anch'essa era mutata, tanto mutata! Ma quell'uomo non se l'era potuto levare mai dal cuore, e adesso, la sciagurata, chinava il capo e si sentiva venir rossa come una volta.
Fu una sera tardi, che ella tornava a casa tutta sola, per combinazione. Egli la chiamò per nome, guardandola negli occhi con un certo fare, con un risolino che la rimescolava tutta. Lei voleva scusarsi balbettando, tentando di giustificarsi umilmente, mentre sentiva che il cuore le balzava verso quell'uomo. Lui le tappò la confessione in bocca con un bel bacio, un bacio che la fece impallidire, e le passò il cuore come un ferro.
Avrebbe preferito una coltellata addirittura. Ma egli non era geloso, no. Ormai!...
Un giorno le capitò dinanzi tutto rabbuffato. Aveva bisogno di denari; ma si fece pregare un bel pezzo prima di confidarglielo. Lena glieli diede il giorno dopo. D'allora in poi tornò spesso a domandargliene, senza farsi più pregare. E infine quando la poveretta, colla nausea alla gola, come una costretta a mandar giù delle porcherie, si arrischiò a dirgli: - Ma dove vuoi che li pigli questi denari? - per tutta risposta Mando le voltò le spalle.
- Senti, - esclamò la Lena con un impeto di tenerezza selvaggia, buttandoglisi al collo; - se li vuoi... se li vuoi proprio questi denari... Ma dimmi almeno che mi vorrai bene lo stesso.
| |
Mando Lena
|