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      - Brava! Così mi piaci! -
      Carmine alla fine aveva odorato da che parte soffiasse il vento, e s'era attaccato alla gonnella della zia per strapparle di mano qualche misura di fave, o qualche fascio di sarmenti, nell'inverno rigido che spaccava le pietre.
      - Che ci avete un sasso lì nel cuore, per lasciar morire di fame il sangue vostro? Con tanto ben di Dio che ci avete in casa! Se voi volete, lo zio Nanni non dice di no.
      - Io che posso farci? Lo sai che è lui il padrone -.
      Poi un'altra volta:
      - Almeno aveste dei figliuoli, pazienza! Ma cosa volete farne di tutta quella roba, quando sarete morti, marito e moglie?
      - Se non abbiamo figliuoli, vuol dire che non c'è la volontà di Dio -.
      Il giovinastro allora si grattava il capo, guardando la zia cogli occhi di gatto. Un giorno, per toccarle il cuore, arrivò a dirle:
      - Così bella e giovane come siete, è un vero peccato che non ci sia la volontà di Dio!
      - O a te che te ne importa? -
      Carmine ci pensò su un momento, e poi rispose, fregandosi le mani:
      - Vorrei essere nella camicia dello zio Nanni, e vi farei vedere se me ne importa!
      - Zitto, scomunicato! O lo dico a tuo zio, i discorsi che vieni a farmi, sai!
      - Me lo date dunque cotesto fiasco di vino?
      - Sì, per levarmiti dai piedi. Non dir nulla a compare Nanni però -.
      Carmine, finalmente, trovato ora il tasto che bisognava toccare, quando aveva bisogno di qualcosa, tornava a dire alla zia:
      - Siete bella come il sole. Siete grassa come una quaglia. Il Signore non fa le cose bene, a dare il biscotto a chi non ha più denti -.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
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