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      .. le mie buone amiche... lui stesso, fors'anche! Non negate... è inutile. Voglio che sappiate tutto... oramai, sul punto di lasciarci forse per sempre!... Come a un fratello... come in punto di morte... Mi crederete, d'Arce? mi crederete?... Sono stata un po' leggiera... un po' civetta anche, mettiamo... Ecco, vi dico tutto! In casa mia poi, bisogna sapere quante noie! Che scene e che musi lunghi per un misero ballonzolo, fra quattro gatti... per andare una sera a teatro... Non sono né vecchia né gobba infine. Mio marito invece vorrebbe tenermi sotto chiave nella santabarbara della sua nave. Pedante, sospettoso, uggioso! Una cosa tremenda, caro mio! Allora, capite bene... se bisogna nascondergli le cose più innocenti... la colpa è tutta sua... E una povera donna... a meno di finir tisica... Sì, parola d'onore, tante volte ho sputato sangue. Chi sa se mi troverete ancora quando tornerete in Italia, povero d'Arce!... Vi ricorderete sempre di me, dite? Verrete a trovarmi al camposanto? -
      Trasse pure il fazzolettino dalla tasca del petto, e se lo recò alla bocca, tossendo un po', con certe piccole scosse che facevano sollevare gli omeri delicati sotto la giacchetta attillata, e le inumidivano gli occhi di un languore sorridente, e le facevano il viso tutto color di rosa. No, no, non volevo sentirla parlare così! L'avrei difesa da quelle malinconie, fra le mie braccia, stretta stretta. Ella schermivasi gaiamente; minacciava pure col fazzolettino... - Badate!... Che matto!... Siamo due matti!


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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