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      .. e di Casalengo pure, giacché non era cattiva in fondo. Ma allorché volle proprio, coll'anima e col corpo... Tanto peggio! Almeno non volle essere né ipocrita né egoista. Aveva sempre pagato del suo la festa, in moneta di lagrime e di onte segrete; e non doveva nulla a nessuno, neppure al Casalengo, cui aveva dato il diritto di mostrarsi geloso sacrificandogli tutto quando non l'amava più.
      Come Aldini ricevette l'ordine d'imbarco, e minacciava di dare la dimissione, di tagliarsi la gola, un mondo di cose, ella gli disse:
      - No, Riccardo. Verrò con voi... dovunque... -
      Una proposta che lo sbalordì, povero Aldini, quasi presentisse già il momento in cui doveva pesargli come una catena, quella dolce compagna che gli buttava le braccia al collo. Ma allora vide soltanto le belle braccia delicate che l'avvincevano, e le labbra fragranti che gli si promettevano per sempre. Ella forse, sì, ebbe la visione di quel giorno, nella nube che le misero agli occhi innamorati le lagrime della tenerezza.
      - Sì, viaggerò anch'io. Non ho nulla che mi trattenga qui... No, no... lo sapete!... Né altrove, in nessun luogo... Ho buttato al vento il mio fazzoletto... per lasciar fare al destino... Non per voi, siate tranquillo. Sono ricca e padrona di me. Sarò libera... fra breve... non dubitate. Lasciate fare a me... che non farò del male né a voi né ad altri. M'hanno sempre detto che i viaggi di mare gioverebbero alla mia salute. E poi, non vi terranno sempre imbarcato, mio povero Riccardo... Vi lascieranno mettere piede a terra, di tanto in tanto.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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