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      Siam qui apposta per intenderci... fra amici... -
      Si fece avanti un giovanotto magro e barbuto, sotto un gran cappellaccio nero, e cominciò:
      - Io vorrei... Non dico per la distribuzione delle parti... Non me ne importa... Ma quanto alla scelta della produzione... Mi pare che sarebbe ora di finirla colla camorra...
      - Eh? Che dice? Non le piace la Partita a scacchi dell'avvocato Giacosa?... Lavoro applaudito in tutte le piazze!... -
      L'altro fece una spallata, e l'accompagnò con un risolino che diceva assai. Don Gaetanino, che pigliava le parti dell'avvocato Giacosa, come si sentisse già sulle spalle la responsabilità della parte affidatagli, tirava grosse boccate di fumo dal virginia lungo un palmo, col cuore alla gola.
      - Vediamo. Mi trovi di meglio. Cerchi lei, signor... signor... -
      Il giovanotto s'inchinò; cavò fuori dal portafogli un biglietto di visita, e lo presentò, con un altro inchino al signor Olinto.
      - Ah! ah! corrispondente della Frusta teatrale e dell'Ape dei teatri?... Felicissimo! Io non domando di meglio che contentare la libera stampa e la pubblica opinione... Vediamo, dica lei. Mi suggerisca, signor... - E tornò a leggere il biglietto di visita.
      - Barbetti, per servirla.
      - Signor Barbetti, dice lei... Se ci ha sotto mano qualche altra cosa che si adatti meglio al gusto di questo colto pubblico... Qualche lavoro di polso... -
      Barbetti si faceva pregare, masticando delle scuse, fingendo di ribellarsi all'amico Mertola, il quale moriva dalla voglia di tradire il segreto dell'amico Barbetti.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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