- Signorina!... son fortunato!... davvero!...
- Oh! Che dice mai?... Piuttosto io!...
- Il bicchiere dell'amicizia! - interruppe il signor Olinto tornando con una bottiglia in mano e gli occhi già accesi. - Da artisti, alla buona. Scuserai... Non abbiamo mica il buon vino che bevete voi altri proprietari del paese... -
La ragazza non volle bere. Il giovanetto, per cortesia, bagnò appena le labbra in quell'aceto, dicendole:
- Alla sua salute! -
Essa alzò gli occhi su di lui, e lo ringraziò con quella sola occhiata.
- Divino!... Squisito! - sentenziò don Gaetanino, che non sapeva più quel che si dicesse. - Vi manderò domani un po' di quel vecchio... Questo qui è eccellente... Non c'è che dire... Ma domani... -
La mamma voleva protestare. Il marito le chiuse la parola in bocca:
- Per qualche bottiglia di vino... Non è un gran male. Non è un regalo di valore. Fra amici... pel bicchiere dell'amicizia. Già verrai a berlo anche tu... la sera, quando non avrai altro da fare... intanto vi affiaterete con Jolanda -.
Jolanda appoggiò l'invito con un'altra occhiata, e Paggio Fernando balbettò:
- Sì!... certamente!... felicissimo!... -
Stava poi per rompersi l'osso del collo quando imboccò la botola della scaletta. Fuori c'era un bel chiaro di luna, una striscia d'argento fredda e silenziosa che divideva la strada in due. Egli camminava in quella striscia d'argento, col piede leggiero, il cervello spumante, il virginia rivolto al cielo, il cuore che batteva a martello, e gli diceva: - È tua! è tua! -
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Olinto Gaetanino Jolanda Paggio Fernando
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