Pagina (883/993)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Vincono i regi. - Vincono i rivoltosi. - Hanno bombardato Messina. - Catania si difende -. Gli umori e le alleanze segrete che ondeggiavano collo spirare del vento. Fra Giobattista vedeva e taceva, o al più rispondeva: - Ah? - Eh? - Oh? - quando venivano a tastarlo anche lui, tirandolo ognuno dalla sua parte. - Fra Mansueto che gli raccomandava in tutta segretezza di guardarsi bene di Scaricalasino, il quale voleva reso conto del pezzo di terra venduto da sua moglie. - Il Padre Lettore che lo incensava lui adesso: - Il merito deve premiarsi. Chi l'avrebbe detto di cos'era capace Vito Scardo se non fosse stato lui? - Lo stesso fra Serafino che veniva a sfogare le sue amarezze, dopo quarant'anni di religione, rimasto sempre a veder salire gli altri e vivere di elemosina - anche per una presa di tabacco! - Potete dirlo voi stesso, eh! Che ve ne pare? Non è un'ingiustizia? Allora vuol dire che non arriveremo mai a prendere il mestolo in mano, né voi né io!
      Fra Giobattista, rassegnato invece, si stringeva nelle spalle. - Eh, tenere il mestolo... al giorno d'oggi... È un affare serio... Ci vuol prudenza... ci vuol giustizia... ci vuol carità -. Tante belle cose. - E al Padre lettore: - Non dubitate. Il vostro tempo è venuto. Ci vogliono uomini in testa e di lettere adesso. E senza di voi... Guardate, mettessero anche l'ultimo del convento a quel posto, mettessero me, guardate... Senza il vostro aiuto che potrei fare? - E dare perfino ragione a fra Mansueto, ch'era il capo del malcontenti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





Messina Giobattista Mansueto Scaricalasino Padre Lettore Vito Scardo Serafino Giobattista Padre Mansueto