- Lo scandalo lo fo cessare io! Da ora innanzi il solo confessore di tutta la comunità sarà don Matteo Curcio, come prima!... Precetto d'obbedienza! La madre portinaia non lascierà passare più nulla senza il mio permesso speciale... Precetto d'obbedienza!... Voi, donna Bellonia, farete otto giorni di cella a pane ed acqua. Dopo poi si vedrà con vostro padre!... -
Non si dormì quella notte a Santa Maria degli Angeli.
“Che posso farci se l'amo? Forse che al cuore si comanda?...” dice la Sposa dei Cantici...
Padre Cicero, dacché gli era chiuso il parlatorio e il confessionale di Santa Maria degli Angeli, faceva parlare ogni momento la Sposa dei Cantici, negli ultimi sermoni del quaresimale. Padre Amore, più focoso, scorrazzava come un puledro nel Testamento Vecchio e Nuovo, cavandone fervorini di questa fatta:
“Tu mi hai involato il cuore, o sposa, sorella mia: tu mi hai involato il cuore con uno dei tuoi occhi” - “O Dio, tu ci hai scacciati... Dacci aiuto per uscir di distretta...”.
Nel coro, di risposta, erano sospiri repressi, soffiate di naso ancora più eloquenti. Suor Benedetta, che non sapeva frenarsi, singhiozzava addirittura come una bambina, sotto il velo nero. - E Bellonia che doveva udire e inghiottir tutto.
Gonfia, gonfia, le venne in mente all'improvviso l'ispirazione buona.
Terminato il triduo, spenti i lumi e pagate le spese, padre Amore e padre Cicero vennero a ringraziare le signore monache e a prender congedo dalle figlie penitenti, una dopo l'altra, per non destar gelosie.
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