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      Siamo state tutte alla predica... C'ero anch'io... A nessuna è successo niente... -
      - Allora! Allora!... -
      Allora non sapeva che dire il povero don Erasmo, cogli occhi stralunati e la bocca amara. Tornava a supplicare la moglie, prendendola colle buone, colla faccia atteggiata al riso, mentre preparava decotti e l'abbeverava di medicine: - Dilla al tuo maritino la verità... Cos'è questo peccato? Che devo perdonarti? -
      Come parlare a un muro. Donna Santa non disserrava neppure i denti per inghiottire le medicine, alle volte; oppure, se parlava, tornava a battere la stessa solfa di castighi, di peccati gravi, di lingue di fuoco che aveva sempre dinanzi agli occhi.
      - Ah? Non posso sapere nemmeno cosa è successo in casa mia, ah? - sbuffava allora furibondo don Erasmo rivolto a donna Orsola ch'era sempre lì, fra i piedi.
      Lui che sapeva tutte le storie di casa altrui, gli scandali di donna Cristina, le scene della vedova Rametta che andava a piangere, la buon'anima, nelle braccia di questo o di quello! - Se ne facevano le belle risate col farmacista e don Marco Crippa. - Gli pareva di vederlo, adesso, don Marco, strizzando l'occhio guercio, ora che la disgrazia toccata a lui faceva le spese della conversazione.
      - Capite bene, donn'Orsola, che ho diritto di sapere infine cos'è successo in casa mia! -
      - Cos'è successo? Che vedete? Non vedete che vaneggia, poveretta? Sono le parole della predica che le rimasero in mente... -
      Giusto! perché le fossero rimaste in mente appunto quelle voleva sapere don Erasmo!


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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