Veramente questo lo faceva dire dai suoi vecchi, com'è naturale, e lui badava a scaldare i ferri colla giovane. Il diavolo è tentatore, e le donne hanno il giudizio corto. A poco a poco la povera Nunziata prese fuoco come un pugno di stoppa, e ci rimise il sonno e l'appetito.
- Bene, - disse mastro Nunzio. - T'insegnerò io il giudizio -.
E giù legnate da levare il pelo, se la sorprendeva alla finestra, o la vedeva fare altre sciocchezze. Cogli Alessi invece usava politica, e stavano insieme a tirare sul prezzo, senza troppa furia. Al giovanotto però quel negozio non andava a sangue, sia che ci avesse la fregola addosso, o perché le cose lunghe diventano serpi. Poi voleva mettere una bella calzoleria, e pensare agli interessi propri, invece di lavorare a bottega dal padre.
- Senti, - disse alla ragazza - Qui ci menano a spasso, per fare i loro comodi. Bisogna finirla -.
Giacché Marzà aveva un bel picchiare la figliuola, e sprangare usci e finestre. Il diavolo è anche sottile, e Bruno Alessi ne sapeva una più del diavolo. Fingeva di andare a vendere scarpe e stivali per le fiere, lì intorno, e poi, mentre mastro Nunzio dormiva tranquillo fra due guanciali, veniva di notte a stuzzicargli la figliuola.
- Maria santissima! Cosa mi fate fare! - piagnucolava Nunziata col grembiule agli occhi.
- Se mi vuoi bene, te lo dirò io -.
Però la ragazza non voleva sentirla quella faccenda di spiccare il volo con lui, e dopo, quando il pasticcio era fatto, mastro Nunzio avrebbe dovuto adattarsi a mandarlo giù. Era una buona figliuola infine, dello stesso sangue dei Marzà, e stando dietro il banco aveva imparato cosa vuol dire negozio, e come vanno a finire certe cose.
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