Ma un tradimento simile Bruno non se lo aspettava, dopo tanto amore e tante pene, e tutto ciò che aveva fatto per l'ingrata! Questo voleva dirle, a quattr'occhi, appena la coglieva un momento sola, dovesse azzuffarsi poi con Badalone.
Infatti Nunziata se lo vide capitare in casa con quel proposito, il giorno dopo, mentre stava affacciata a veder le maschere. Era vestito da pulcinella, per non farsi scorgere, ma essa lo riconobbe tosto, che il cuore non è fatto di sasso, e voleva chiudergli l'uscio sul naso.
- Ah, così mi ricevete? - diss'egli. - Questa mi toccava?
- Bene, parlate, - rispose lei.
- Non m'importa di vostro padre. Non ho paura di nessun altro. Voglio dirvi il fatto mio.
- Bene, dite, e finiamola subito -.
Bruno s'era preparato il suo bel discorso, ma al vedersi trattare in quel modo non trovò più le parole. Bugiarda! Traditora! L'aveva venduto per 100 onze, come Gesù all'orto! E gli rideva sul muso anche! Allora, disperato, si strappò la maschera, e mostrò anche di frugarsi addosso per cercare il trincetto.
- Ah! Volete ammazzarvi un'altra volta? - rispose lei continuando a ridere.
In quel punto sopraggiunse Nino, colle mani in tasca, e quella sua andatura dinoccolata. Appena vide il Bruno, che lo seccava, infine, gli assestò una pedata sotto le reni, e questo fu il primo saluto.
- Bada che ha il trincetto addosso! - gridò la giovane spaventata.
Bruno si rivoltò come una furia. Voleva mangiargli il fegato. Voleva berne il sangue. Ma poi se la diede a gambe, e Nino l'accompagnò ancora a pedate sino in fondo alla stradetta.
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