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- Sì, in un paesetto qui vicino, allorché quelli del partito contrario vollero giocare un tiro al sindaco che veniva a fare quattro chiacchiere con una di noi; e una bella notte, quando volle tornare a casa della moglie, gli fecero trovare murata la porta della locanda coi materiali della strada in riparazione. Allora figuriamoci!... -
Essa non aveva fatto alcun nome; ma tutte le altre guardavano sottecchi da una parte, ridendo, però col naso sul piatto. La napoletana che invece aveva il naso in su, rimbeccò subito:
- Tu stai zitta, che di queste disgrazie non ne capitano certo pei tuoi begli occhi al tuo banchiere!
- Anche un banchiere?
- Sì, quello che scopa le tavole -.
Fides scattò inviperita: - Prima di scopare le tavole contava dei bei bigliettoni, quello!
- E te li buttava dietro in fiori per le serate e il braccialetto col sempre d'oro. Per questo dovette fare i conti col principale, che gli sbatté in faccia lo sportello della banca, e te lo lasciò appeso al collo, col sempre del braccialetto! -
Io cercai di mettere qualche buona parola, anzi le loro parole stesse: - Cose che succedono. Se si sapesse prima...
- Prima o poi, quello era un galantuomo e rimase un galantuomo. Povero, ma onorato. Perciò quando me lo vidi comparire dinanzi, con le tasche vuote ma tanto di cuore aperto... ed anche le braccia, mentre mi diceva: “Eccomi... Son qua...”.
Ella singhiozzava quasi, col tovagliolo al viso, ripetendo quelle parole, tanto che le amiche le si strinsero intorno a confortarla, e la stessa napoletana volle ricordare come succedono queste cose:
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Eccomi
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