Col mare fresco non se ne piglia pesci.
Prima compare Mangiacarrubbe gli sferrò una pedata, perché lo zio Cola che aveva fatta la legge aveva parlato pel primo; e poi rispose: — Intanto ora che siamo qui, aspettiamo a tirare le reti.
— La maretta viene dal largo, e a noi ci giova; aggiunse padron 'Ntoni.
— Ahi! borbottava intanto lo zio Cola.
Ora che il silenzio era rotto, Barabba chiese a 'Ntoni Malavoglia: — Me lo dai un mozzicone di sigaro?
— Non ne ho, rispose 'Ntoni, senza pensare più alla quistione di poco prima, ma te ne darò mezzo del mio.
Gli uomini della paranza, seduti sul fondo, colla schiena contro il banco e le mani dietro il capo, cantavano delle canzonette, ognuno per suo conto, adagio adagio, per non addormentarsi, che infatti socchiudevano gli occhi sotto il sole lucente; e Barabba faceva scoppiettare le dita, come i cefali sguizzavano fuori dell'acqua.
— Essi non hanno nulla da fare, diceva 'Ntoni, e si divertono a saltare.
— Buono questo sigaro! rispose Barabba, ne fumavi a Napoli, di questi?
— Sì, ne fumavo tanti.
— Però i sugheri cominciano ad affondare, osservò compare Mangiacarrubbe.
— Lo vedi dove si è persa la Provvidenza con tuo padre? disse Barabba; laggiù al Capo, dove c'è l'occhio del sole su quelle case bianche, e il mare sembra tutto d'oro.
— Il mare è amaro e il marinaro muore in mare; rispose 'Ntoni.
Barabba gli passò il suo fiasco, e dopo si misero a brontolare sottovoce dello zio Cola, il quale era un cane per gli uomini della paranza, quasi padron Cipolla fosse là presente, a vedere quel che facevano e quel che non facevano.
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