— Allora potete mandare per l'usciere, rispose Piedipapera; ma le spese le fate voi. Quella buona donna di comare Grazia s'era affacciata apposta in camicia per dire a suo marito: — Cosa è venuto a confabulare con voi lo zio Crocifisso? Lasciateli stare quei poveri Malavoglia, che ne hanno tanti di guai! — Tu va a filare! rispondeva compare Tino. Le donne hanno i capelli lunghi ed il giudizio corto. — E se ne andò zoppicando a bere l'erbabianca da compare Pizzuto.
— Vogliono dargli il cattivo Natale a quei poveretti, mormorava comare Grazia colle mani sulla pancia.
Davanti a ogni casa c'era la cappelletta adornata di frasche e d'arance, e la sera vi accendevano le candele, quando veniva a suonare la cornamusa, e cantavano la litania che era una festa per ogni dove. I bambini giocavano ai nocciuoli, nella strada, e se Alessi si fermava a guardare colle gambe aperte, gli dicevano:
— Tu vattene, se non hai nocciuoli per giocare. — Ora vi pigliano la casa.
Infatti la vigilia di Natale venne apposta l'usciere in carrozza pei Malavoglia, talché tutto il paese si mise in subbuglio; e andò a lasciare un foglio di carta bollata sul canterano, accanto alla statua del Buon Pastore.
— L'avete visto l'usciere che è venuto pei Malavoglia? andava dicendo comare Venera. — Ora stanno freschi!
Suo marito, che non gli pareva vero di aver ragione, allora cominciò a gridare e a strepitare.
— Io l'avevo detto, santi del Paradiso! che quel 'Ntoni a bazzicare per la casa non mi piaceva!
— Voi state zitto che non sapete nulla! gli rimbeccava la Zuppidda.
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