Così tornano il bel sole e le dolci mattine d'inverno anche per gli occhi che hanno pianto, e li hanno visti del color della pece, e ogni cosa si rinnova come la Provvidenza, che era bastata un po' di pece e di colore, e quattro pezzi di legno, per farla tornare nuova come prima, e chi non vede più nulla sono gli occhi che non piangono più, e sono chiusi dalla morte.
— Compare Bastianazzo non poté vederla questa festa! pensava fra di sé comare Maruzza andando innanzi e indietro davanti all'orditoio, a disporre la trama, che quei regoli e quelle traverse glieli aveva fatti tutti suo marito colle sue mani, la domenica o quando pioveva, e li aveva piantati lui stesso nel muro. Ogni cosa in quella casa parlava ancora di lui, e c'era il suo paracqua d'incerata in un cantuccio e le sue scarpe quasi nuove sotto il letto. Mena, mentre imbozzimava l'ordito, aveva il cuore nero anch'essa, pensando a compare Alfio, il quale se ne andava alla Bicocca, e avrebbe venduto il suo asino, povera bestia! ché i giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.
— Ora che hanno rimesso in mare la Provvidenza, disse infine Maruzza, vedendo la figliuola pensierosa, tuo nonno ha ripreso ad andare con padron Cipolla; li ho visti insieme anche stamattina dal ballatoio, davanti alla tettoia di Peppi Naso.
— Padron Fortunato è ricco e non ha nulla da fare, e se ne sta in piazza tutto il giorno; rispose Mena.
| |
Provvidenza Bastianazzo Maruzza Alfio Bicocca Provvidenza Maruzza Cipolla Peppi Naso Fortunato Mena
|