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      — Vuol dire che cominciate ad avercela d'adesso, se mi rispondete in questo modo, tanto che non me l'aspettavo, e vi ho avuto sinora per giudizioso; scusate se mi sono sbagliata. Vuol dire che «acqua passata non macina più», e «buon tempo e mal tempo non dura tutto il tempo». Pensateci che il proverbio dice: «Chi cambia la vecchia per la nuova, peggio trova», e «chi piglia bellezze piglia corna». Godetevi la Zuppidda in santa pace, perché a me non me ne importa. E per tutto l'oro del mondo non vorrei che si dicesse di me quello che si dice della vostra Zuppidda.
      — State tranquilla, donna Rosolina, ché oramai non si può dir più nulla di voi.
      — Almeno non si dice che mi mangio mezzo paese; avete inteso don Silvestro?
      — Lasciateli dire, donna Rosolina, «chi ha bocca mangia, e chi non mangia se ne muore».
      — E non si dice pure quel che si dice di voi, che siete un truffatore! seguitò donna Rosolina, verde come l'aglio. Mi avete inteso, don Silvestro? e di tutti non si può dire la stessa cosa! Quando non vi servono più, poi, datemele quelle venticinque onze che vi ho prestate. Io non li rubo i denari, come certa gente.
      — Non dubitate, donna Rosolina, io non l'ho detto che le avete rubate le vostre venticinque onze, e non andrò a dirglielo a vostro fratello don Giammaria. A me non me ne importa di sapere se gliele avete rubate sulla spesa o no; so che non ve le devo io. Mi avevate detto di metterle a frutto, per farvi la dote, se qualcuno vi avesse voluta, ed io li avevo messi in una banca per conto vostro, sotto il mio nome, per non far scoprire la cosa a vostro fratello il quale vi avrebbe domandato di dove vi erano venuti quei denari.


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I Malavoglia
di Giovanni Verga
pagine 309

   





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