Ora Campana di legno, per non saper che fare di tutti quegli anelli e di tutti quegli orecchini rimastigli in pegno, si maritava con la Vespa; la cosa era certa, che l'avevano visto persino andare a farsi scrivere al municipio, presente don Silvestro. — Non è vero che se la piglia per gli orecchini, diceva Piedipapera, il quale poteva saperlo. Gli orecchini e le collane alla fin fine sono d'oro ed argento colato, e avrebbe potuto andare a venderli alla città; anzi ci avrebbe guadagnato il tanto per tanto sui denari che ha dati. Se la piglia perché la Vespa gli fece vedere e toccare con mano che stava per andare dal notaio, con compare Spatu, ora che la Mangiacarrubbe s'è tirato in casa Brasi Cipolla. Scusate veh! compare Rocco.
— Niente niente, compare Tino; — rispose Rocco Spatu. — A me non me ne importa; perché chi si fida di quelle canaglie di femmine, è un porco. Per me la mia innamorata è la Santuzza, che mi fa credenza quando voglio; e ne vuol due delle Mangiacarrubbe nella sua bilancia! con quel petto, eh? compare Tino!
— «Ostessa bella conto caro!» disse Pizzuto sputacchiando.
— Cercano il marito per farsi mantenere da lui! aggiunse 'Ntoni. Tutte le stesse! — E Piedipapera seguitò: — Lo zio Crocifisso allora corse trafelato dal notaio, che aveva il fiato ai denti. Così se la piglia la Vespa.
— Bella sorte eh! quella della Mangiacarrubbe! esclamò 'Ntoni.
— Brasi Cipolla, da qui a cent'anni che muore suo padre, se Dio vuole, sarà ricco come un maiale, disse Spatu.
— Adesso suo padre fa il diavolo, ma col tempo chinerà il capo.
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