Di compare Piedipapera non mi fido, perché l'altra volta mi fece le corna, e andò a portare la roba in casa di don Silvestro. Don Silvestro non si contenterebbe mai di quel che gli dareste di sua parte, col pretesto che arrischia di perdere il posto; ma con me non avete questo timore, e mi darete quel ch'è giusto. E sì che a compare Piedipapera non gli ho mai negato la senseria, e gli dò il bicchierino ogni volta che viene qui, e la barba gliela faccio per niente. Ma santo diavolone! se mi fa le corna un'altra volta non voglio passar per minchione, e andrò a contare a don Michele tutte queste bricconate.
— No, no! compare Vanni; non c'è bisogno d'andarle a contare a don Michele! E Piedipapera s'è visto stasera?
— Neanche sulla piazza; era lì nella spezieria a fare la repubblica collo speziale. Ogni volta che si fa il colpo egli voga al largo, per provare che lui non ci entra in tutto quel che può succedere. È volpe vecchia e le palle delle guardie non lo coglieranno mai, sebbene sia zoppo come il diavolo. Poi domattina, a cose fatte, verrà a riscuotere la senseria, colla faccia tosta. Ma le palle le lascia pegli altri.
— Piove sempre! disse Rocco Spatu. Che non vuol finire stanotte?
— Con questo tempaccio non ci sarà nessuno al Rotolo, soggiunse il figlio della Locca, ed è meglio tornarsene a casa.
'Ntoni, Cinghialenta e Rocco Spatu, che erano sulla soglia, davanti alla pioggia che scrosciava come il pesce nella padella, rimasero un momento zitti, guardando nel buio.
— Minchione che sei! esclamò Cinghialenta per fargli coraggio, e Vanni Pizzuto adagio adagio chiuse l'uscio, dopo di aver detto sottovoce:
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