— Allora è meglio andarcene, piagnucolò il figlio della Locca, giacché nessuno risponde.
Tutti e quattro si guardarono in volto, sebbene non si vedessero, e pensarono a quel che aveva detto 'Ntoni di padron 'Ntoni.
— Che facciamo? tornò a dire il figlio della Locca.
— Scendiamo sulla strada, propose Cinghialenta; se non c'è nessuno nemmeno là, vuol dire che non son venuti.
'Ntoni, mentre scendevano sulla strada disse:
— Piedipapera è capace di venderci tutti per un bicchiere di vino.
— Ora che non hai più il bicchiere dinanzi, gli disse Cinghialenta, hai paura anche tu.
— Andiamo, sangue del diavolo! Vi farò vedere se ho paura.
Nello scendere adagio adagio per gli scogli, tenendosi bene per non rompersi il collo, Spatu osservò sottovoce:
— Vanni Pizzuto a quest'ora è nel suo letto, lui che se la prendeva con Piedipapera perché si acchiappa la senseria senza far nulla.
— Orbè! conchiuse Cinghialenta, se non volete rischiar la pelle, dovevate restare a casa a dormire.
Nessuno fiatò più, e 'Ntoni andava pensando, mentre metteva le mani avanti per vedere dove posava i piedi, che compare Cinghialenta avrebbe potuto fare a meno di dir così, perché a ciascuno in quei frangenti gli viene davanti agli occhi la sua casa, col letto e la Mena che sonnecchiava dietro l'uscio.
Quell'ubbriacone di Rocco Spatu disse infine:
— La nostra pelle non vale un baiocco.
— Chi va là! udirono gridare a un tratto dietro il muro della strada. — Fermi! fermi tutti!
— Tradimento! tradimento! cominciarono a gridare, mettendosi a fuggire per la sciara, senza badare più dove mettevano i piedi.
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