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      Il dottor Scipioni tornava a dire che voleva sapere dov'era il contrabbando! e da quando in qua un galantuomo non potesse andare a spasso all'ora che gli pareva e piaceva, massime se ci aveva un po' di vino in testa, per smaltirlo. Padron 'Ntoni allora affermava col capo, e diceva di sì! di sì colle lagrime negli occhi, ché avrebbe abbracciato in quel momento l'avvocato il quale diceva che 'Ntoni era un ubbriacone. Ad un tratto rizzò il capo. Questa era buona! questa che diceva l'avvocato valeva da sola cinquanta lire: diceva che poiché volevano metterlo colle spalle al muro, e volevano provargli come quattro e quattr'otto che 'Ntoni l'avevano acchiappato proprio sul fatto, col coltello in mano, e gli avevano portato don Michele là davanti, colla faccia da minchione per tanto di coltellata che s'era presa nello stomaco: — Chi dice che gliel'ha data 'Ntoni Malavoglia? predicava l'avvocato. Chi lo può provare? e chi lo sa se don Michele non se l'era data da sé la coltellata, apposta per mandare in galera 'Ntoni Malavoglia? Ebbene volevano saperlo? Il contrabbando non ci entrava proprio per nulla! Fra don Michele e 'Ntoni di padron 'Ntoni c'era della ruggine vecchia per affar di donne. — E padron 'Ntoni tornava a far segno col capo, che se l'avessero fatto giurare davanti al crocifisso l'avrebbe giurato, e lo sapeva tutto il paese, la storia della Santuzza con don Michele, il quale si mangiava le mani dalla gelosia, dopo che la Santuzza s'era incapricciata di 'Ntoni, e s'erano incontrati di notte con don Michele, e dopo che il ragazzo aveva bevuto; si sa come succede quando non ci si vede più dagli occhi.


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I Malavoglia
di Giovanni Verga
pagine 309

   





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