Questo fatto fresco fresco l'ho dalla bocca dello stesso Origo. Vedete se i nostri allori sono splendenti, se la gloria e l'onore hanno grandi adorazioni da noi. Quello che più mi sorprende si è che ciò sia fatto non da un soldato di fortuna, ma da un duca d'Aremberg, che per la sua nascita dovrebbe certamente avere tutt'altre maniere. Vedete cos'è l'armata, cos'è questo mestiere! Vi abbraccio.
Dresda, 20 dicembre, 1759.
Da un mese a questa parte mi trovo assai ben collocato in questa città. Ho preso a mie spese un quartiere, ed alloggio da un trattore alla vecchia cancelleria di guerra, dove mi trovo con decenza e comodo. Ho pregato Lloyd di venire con me, perché se dovessimo ricoverarci nei meschini quartieri assegnatici, staremmo male. Il caro Lloyd non mi ha mai cercato a prestito un soldo, ed è povero; non mi ha mai cercato un pranzo, finalmente accettò di starsene con me; mi è di nessun peso, bensì d'un'amabile ed utile compagnia, e credo che egli voglia bene a me ed a quelle poche oneste qualità che ho nell'animo.
La vita che facciamo noi due si è d'uscire tutte le mattine soli, senza palafreniere, per riconoscere l'inimico ed il terreno di mezzo. Il freddo è così intenso, che talvolta la terra è come uno specchio, tutte le notti trovansi soldati morti pel freddo. Gli ufficiali riparati sotto le tende, s'aiutano con alcune stufe di ferro, ma questo aiuto, in una casa ove soffia l'aria da ogni cucitura, e coll'entrarvi d'un uomo si muta tutto l'ambiente, è debole assai. Bel piacere assai se avessi dovuto stare sotto una tenda!
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Origo Aremberg Lloyd Lloyd
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