Varie mattine abbiamo scaramucce coi posti avanzati degli usseri prussiani. Una fra le altre, Lloyd s'avvide che una dozzina di questi usseri ci avevano adocchiati, e ci facevano la festa per prenderci. Costoro avrebbero rubato quello che avevamo, e poi ci avrebbero consegnati prigionieri. Essi si divisero da lontano per poterci chiudere l'uscita; Lloyd m'avvisò dicendomi di star seco e saldo che non potevamo riuscire nell'intento. In fatti fra essi e noi eravi un fosso stretto e profondo ch'egli conosceva perché il terreno lo conosce palmo a palmo. Quando i Prussiani credettero d'essere a tempo, si posero a galoppare alla nostra volta. Lloyd quando li vide vicino alla riva del fosso, cavò loro il cappello canzonandoli. Gli usseri scaricarono le loro pistole, e Lloyd nuovo inchino canzonandoli; poscia li usseri ci fecero segno d'aspettare che avrebbero ricaricato le armi. Lloyd freddamente rispose: - Oh, eroi dei miei stivali, siete veramente valorosi, dodici contro due, che nemmeno adoperan le armi contro di voi. Non siete buoni a prenderci, né buoni di mirarci colle pistole, e avete l'ardire di farci segno di starvi ad aspettare! Eroi de' miei stivali. Dodici di voi altri non valgono un mezzo uomo. - Così disse, e fatto un terzo inchino d'arlecchino, passo passo ritornammo ai fatti nostri. Vi assicuro che è un uomo unico nella sua specie. Una mattina vi fu del fuoco più generale, il maresciallo era presente. Lloyd ed io, dopo finito l'affare, abbiamo voluto visitare, vedere e riconoscere, sì che fummo di ritorno a casa assai tardi.
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