Hanno molt'anima nella fisionomia, occhi vivaci, bellissime tinte, bei denti; un mantello di raso celeste o rubino, foderato in pelliccia bianca, l'abito assestato al busto, gonnelle corte, e soprattutto gran lusso ed eleganza nelle calze bianche di seta, scarpe finemente calzate, sì che sono figure teatrali assai belle e gentili. Gli uomini in proporzione sono anch'essi eleganti, e soffrono piuttosto il freddo che guastare la parrucca linda e polverosa coll'uso del cappello. Ben volentieri avrei veduto la Galleria e la Corte, ma noi Austriaci siam tanto in buon concetto che non v'è modo; dicesi che le chiavi sieno state portate in Polonia. Per darvi però un'idea della città, vi basti il sapere ciò che m'è
accaduto in un traiteur francese, certo Le Fon. Un giorno, in compagnia di cinque ufficiali, si propose di pranzare dal Le Fon. Entriamo in un palazzo, che tale era veramente, ci si affaccia cortesemente un uomo ben vestito, al quale chiediamo un pranzo. Egli ci fa le scuse se la folla delle persone gl'impediva di darci un alloggio, quasi sembrava che non vi fosse luogo, ma vedendoci disposti ad accontentarci d'una camera qualunque, ci condusse, replicando le scuse, in un piccolo appartamento affatto libero, composto di una sala, una stanza da letto e un gabinetto, pavimento di legno cerato, tappezzerie di damasco cremisi, specchi fra una finestra e l'altra, lampadarii di cristalli, canapè e scranne: il tutto sommamente decente. Poco dopo si preparò una tavola con biancheria a figure, e tutto fu servito in argento assai ben lavorato, od in porcellana.
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