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      Giunto al colmo il malore con gradi tardi ed insensibili, passa dall'imminente pericolo ad acquistare alcuna speranza di ore, poi di giorni, poi non è affatto disperatissimo il caso; indi appare un piccol raggio di speranza che gradatamente e lentamente si va rinforzando, sin tanto che si passa a una lunga convalescenza, indi alla sanità. Supponiamo che senza salto veruno, ma attraversando tutti gli stadi intermedj, che non si possono esprimere gradatamente colle voci, le quali in ogni lingua caratterizzano unicamente i modi principali e decisi, il dolor morale dello sposo sia cessato. In questo caso il sommo dolore s'andò insensibilmente mitigando, si rese poi sopportabile, indi leggiero, sin tanto che placidamente passò alla calma, senza che in un solo istante l'animo dello sposo abbia provato un piacer morale. Figuriamoci ora lo sposo medesimo nel punto, in cui per una falsa voce piange la perduta sua sposa, e nel momento della sua maggior desolazione si spalancano le porte, entra la sposa inaspettatamente ilare e sana, che si scaglia fralle sue braccia; forse non avrà robustezza bastante nella fibra per resistere alla violenza del piacere; pochi piaceri morali possono essere paragonabili alla delizia di questo. L'istesso uomo nelle due supposizioni passa dal sommo timore al non temere; l'istessa persona nei due casi da un dolore cocentissimo passa alla cessazion del dolore. Perchè mai nel primo caso non provò egli nessun piacere, e vivissimo lo provò nel secondo? Ne' due casi dall'istesso dolore passò il di lui animo alla cessazione del dolore; come dunque nasce il piacere?


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308