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      Se un chirurgo dovesse farti soffrire una dolorosa operazione, compatirei il tuo affanno prevedendola; ma se non puoi esser pretore, o tribuno della plebe, o console, sii cittadino, sii ragionevole, non ti turbare per una chimera. Il freddo ragionatore ha una ragione così evidente, che quasi non resta più luogo a compatire l'ambizioso, se continua a delirare fralle tenebre d'un avvenire chimerico. Pure lo compatirà quell'umano filosofo, che sa quanta distanza vi sia dalla convinzione al vero sentimento.
      Obblighiamo il ricco avaro ad analizzare egualmente il suo dolor morale per una porzione del suo denaro, che gli venga tolta. Obblighiamo l'amante che scopre infedele e sconoscente la sua amica, e così andiam dicendo della maggior parte degli uomini appassionati, e conseguentemente più capaci di dolori morali, e troveremo che la maggior parte delle volte si addolorano per chimere sognate, e si ingrandiscono le larve d'un avvenire, al quale giugnendo poi, non si trovan sì male, come previdero. Se dunque i sentimenti nostri potessero essere sempre posti al prisma della ragione, e analizzarsi, una gran folla di dolori morali verrebbe ad annientarsi per noi, e faremmo come quel Cinico, il quale scoprendo che comodamente potea ber l'acqua nella cavità della sua mano, gittò il bicchiere come un peso inutile nel suo fardello. Ma la previsione dei mali è talmente nebbiosa e tumultuaria nell'uomo appassionato, che non dà luogo sittosto a sminuzzarli uno ad uno; anzi quantunque talvolta ci avvediamo, che il dolor nostro è una mera apprensione di dolori possibili, o probabili, sendo questi tanto vagamente e scontornatamente dipinti alla fantasia, non possiamo nè conoscerli, nè apprezzarli con distinzione; ma ci rattristano per le tenebre medesime, che in parte li involgono, e questo sconoscimento accresce in noi la diffidenza di superarli.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





Cinico