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      Gli altri sono della seconda specie, occupati da un dispotico fantasma, ma dove un fantasma detronizza l'altro, e si succedono vicendevolmente. Sono questi i migliori poeti, i migliori pittori, gli oratori i più eloquenti, uomini di grandi passioni al momento. Non ti farà maraviglia, se dopo aver essi declamato in favore della civile libertà, li vedi diventati all'occasione cortigiani; combatteranno essi talvolta contro quella libertà medesima, che avevan sostenuta. Questi uomini d'immaginazione, i quali a foggia degl'istrioni risvegliano in lor medesimi le passioni del momento, e con calda energia le sanno comunicare, mal si giudicherebbero, se si credesse costante in essi quell'entusiasmo, che non parte dal cuore, ma da un'artificiosa e cercata fermentazione di sentimenti. I primi, giudicando delle sensazioni, che hanno rapporto all'idea signoreggiante, s'accostano alla esattezza del calcolo, e ne valutano non solamente l'intensione, quant'anche in parte la durata; ma nel restante delle loro idee pochissima attenzione vi prestano, e si determinano per la sola intensione. I secondi invece, quanto ai loro giudicj, interamente si conformano al metodo volgare, e nella loro pratica restano perpetuamente plebei.
      Finalmente una parte ben piccola del genere umano è quella di coloro, che sogliono ad un tempo stesso avere davanti al loro sguardo più oggetti illuminati, coloriti, e distinti: sagacemente li paragonano, li accozzano, li separano. Conosciuta che hanno la schiera de' mali, che seco strascina il vizio, scelgono la virtù, e tranquillamente e con costanza ne batton l'orme.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308